Il corso La Grazia di Babaji: scoperta del sé

di Durga Ahlund

Il nostro Sangha del Kriya Yoga di Babaji si trova in tutto il mondo. Siamo una comunità di persone che praticano l’arte scientifica del Kriya Yoga e ricercano la scoperta del sé e l’evoluzione di mente, cuore e spirito in parallelo alla vita che conduciamo nel mondo. Il Kriya Yoga di Babaji è veramente il capofamiglia dello yoga e, se le pratiche conducono all’obiettivo dell’assorbimento cognitivo della samadhi, gli insegnamenti puntano alla purificazione di corpo, mente ed emozioni. Il Kriya Yoga è un allenamento ad agire con consapevolezza. Agire costantemente nel mondo con consapevolezza è il nostro obiettivo ultimo; non si è mai trattato di infilarsi in una clausura permanente, né da soli né insieme ad altri. Gli insegnamenti del Kriya Yoga di Babaji guidano a un percorso di scoperta del sé. Pratichiamo il sistema integrato di asana, pranayama, meditazione, mantra e bhakti al fine di offrire il meglio del nostro sé in modo da allentare la presa su “io” e “me”.

Se ci vengono insegnate tecniche che ci portano a una totale lucidità della mente, l’obiettivo è quello di integrare tale lucidità portandola nella totalità del nostro essere, attraverso il Cuore. Una pratica che trascuri corpo fisico e cuore può essere asciutta e auto-referenziale. Le asana e la bhakti (devozione) non sono necessarie per risvegliare la mente, ma lo sono se vogliamo rinunciare al controllo esercitato da “io-ismo” e “mio-ismo”. Le asana purificano i sottili canali energetici e favoriscono il libero fluire dell’energia all’interno di essi, rafforzando nel contempo il corpo. La bhakti, ovvero coltivare amore e devozione, è necessaria per aiutare ad eliminare incomprensioni e desideri dalla mente.

La devozione è un concetto scomodo per molti occidentali. Consiste nell’aspirazione al vero, al buono, al bello. Nel Kriya Yoga ci viene insegnato a svilupparla. Comprende il riconoscimento e l’amore del sacro sé, interiormente ed esternamente. Se le vette della meditazione possono suscitare ampiezza eterica e trascendenza spirituale, una pratica priva di devozione del cuore mancherà del potere, del “succo” necessario per illuminare l’essere nella sua totalità. La devozione invita “chi sei realmente” a essere presente senza [accampare] pretese. La devozione al Sé invita la Presenza quando iniziamo ad accettare, apprezzare e vivere la vita così com’è. Impariamo gradualmente a essere veramente presenti con gli altri e nella vita.

Il corso La Grazia di Babaji è stato realizzato per sostenerci quando incontriamo difficoltà nelle pratiche e nelle circostanze della vita. Si tratta di un corso di studio del sé. È stato concepito per essere un amico che ci testa e ci sollecita quando ci ritroviamo incastrati in blocchi apparentemente inamovibili provocati da desideri, insoddisfazione e orgoglio. Cerca di renderci consapevoli delle nostre debolezze così come dei nostri punti di forza. È stato concepito per sostenerci quando scopriamo ciò che non siamo, e ciò che siamo.

Gli insegnamenti in questo corso ti aiuteranno a comprendere la chiamata della grazia e il suo ruolo all’interno dela tua vita. Ti aiuteranno a comprendere come sintonizzarti a lei, riceverla e canalizzarla. La grazia è una forza della natura, come gli elementi terra, acqua, fuoco, aria e spazio [akasha, l’etere] e, proprio come gli elementi, è sempre presente, che ce ne rendiamo conto o meno. La grazia è accessibile a chiunque aspiri ad essa. Occorre invocarla.

Quindi da dove vengono questi insegnamenti?

Uno dei primi grandi progetti dell’Ordine degli Acharya del Kriya Yoga di Babaji è stato il Progetto di Ricerca Yoga Siddha (Yoga Siddfha Research Project) a Tamil Nadu (India) tra il 2000 e il 2010. Lo scopo era reperire, conservare, trascrivere e tradurre tutti gli scritti in merito allo Yoga dei Siddha dello Yoga Tamil. [Tale compito] è stato affidato da Babaji a Yogi Ramaiah negli anni ’60 e in seguito Satchidananda ha elaborato una serie di studi di ricerca. È stato finanziato dall’Ordine degli Acharya. La ricerca è stata condotta da sei studiosi, un gruppo interdisciplinare diretto dal nostro caro Dottor Ganapathy. Sono state realizzate sei pubblicazioni principali. Ulteriori informazioni sono disponibili sul nostro sito web: 

https://www.babajiskriyayoga.net/english/siddha-research-center.htm

Il progetto si è rivelato essere estremamente complicato e ha richiesto molto lavoro. I testi dei Siddha dello Yoga Tamil erano manoscritti vergati su foglie di palma che risalivano a centinaia di anni fa e che erano rimasti archiviati in diverse librerie di manoscritti appartenenti al governo del Tamil Nadu o ad università. Per prima cosa la nostra équipe ha dovuto fare delle copie digitali dei manoscritti. Poi gli specialisti li hanno trascritti in Tamil moderno. Quindi alcuni sono stati selezionati per tradurli. Successivamente, un’altra squadra di accademici ha tradotto questi scritti in inglese e redatto commenti, in collaborazione con persone che praticano lo yoga a un livello avanzato, per spiegare o perfino interpretarne il significato spesso recondito. Il nostro lavoro puntava a rendere questi preziosi insegnamenti reperibili e accessibili ai praticanti dei giorni nostri. Questa ricerca si è tradotta in sei splendide pubblicazioni di filosofia Yoga Siddhantha, Yoga, Tantra e poesia.

Questi sono gli insegnamenti altamente mistici che derivano dall’esperienza diretta dei Siddha e non erano destinati a essere divulgati su vasta scala. Gli insegnamenti erano scritti in modo esoterico e simbolico, in modo da essere accessibili solo a chi fosse in grado di svelare il vero significato delle parole utilizzate. I Siddha scrivevano spesso in una “lingua crepuscolare”, ovvero un linguaggio paradossale che richiede meditazione e contemplazione per assimilare e comprendere quanto condiviso [per suo tramite].

Gli insegnamenti delle lezioni del corso della Grazia sono stati elaborati partendo da riflessioni sui testi dei Siddha e di altre tradizioni sottese agli insegnamenti del Kriya Yoga. Nello specifico, le lezioni dei corsi attingono dalle tradizioni vedantica, dei Santi del Saiva Siddhantha e dello Scivaismo del Kashmir. Riflettono la presa di coscienza dei Siddha dell’India del sud – Sri Aurobindo e la Madre, le tradizioni advaite di Sri Ramana Maharshi, il Siddha del Tamil del secolo XIX Swami Ramalinga – così come di Gesù e del Buddha. Quello che trovo molto interessante è proprio quanto simili [tra loro] siano gli insegnamenti mistici. Tutte queste tradizioni riflettono le stesse verità, solo che a volte utilizzano terminologie differenti. Richiedono tutte che ci risvegliamo e siamo sinceri rispetto a ciò che è vero e che rifiutiamo ciò che è falso. Tutti gli insegnamenti di questi Siddha, Santi e Saggi ci offrono una formula per conseguire più fiducia in noi stessi e maggiori accettazione ed equilibrio nella vita.

Comprendere e affrontare il karma

Questi sono insegnamenti spirituali profondi che richiedono uno studio intenso. Le lezioni del corso attingono da insegnamenti antichi e pratiche di mistici su come affrontare il nostro karma e arricchire la nostra vita sulla terra, mentre scopriamo chi siamo realmente. Non si tratta di un semplice corso di studio in merito allo yoga, quanto piuttosto di un’immersione nell’essenza dello yoga stesso. È un corso di studio del sé con esercizi pratici da applicare nella vita quotidiana. Richiede una completa partecipazione, non una semplice curiosità intellettuale.

I mistici indiani ci guidano a comprendere l’importanza del karma: ci invitano ad accettare il propellente (prahabdha karma), ovvero il residuo di atti compiuti in vite precedenti, che si sta dispiegando nella vita attuale; ci insegnano come affrontare e adeguarsi al kriyamana o agamya karma, che è il risultato di azioni compiute in questa vita che matureranno secondo il normale corso degli eventi; ed esprimono la possibilità di completare o smaltire il sanchita karma (la somma totale di tutti i karma positivi e negativi presenti nel nostro bagaglio karmico) attraverso pratiche spirituali. Ci parlano dell’importanza della pratica spirituale. Ci dicono come ottenere la percezione diretta della mente per attingere alla vera intelligenza e acquisire consapevolezza non solo nella meditazione, ma nella vita quotidiana. Ci avvertono di non fidarci di pensieri erranti ed emozioni incostanti, e ci istruiscono in merito al potere potenziale di pentimento, sincerità e confessione quando la consapevolezza inizia ad aiutarci a esercitare il controllo, oltre la mente, di pensieri a vanvera, chiacchiere, opinioni, giudizi ed emozioni di afflizione.

Quando si manifesta il Risveglio, il cuore deve aprirsi

I Siddha, i Saggi e i Santi sottolineano come la consapevolezza non possa essere una pratica sporadica. Deve essere continua, ampia e avvolgente. Ci insegnano come ottenere e mantenere la consapevolezza. Gli insegnamenti ci ricordano e ci insegnano ciò che è necessario per progredire spiritualmente e ci invitano ad avvalerci dei nostri frutti spirituali non per vantaggio personale, ma per aiutare famiglia, amici, chiunque semplicemente incroci il nostro cammino e, più in generale, il mondo nella sua totalità.

Le loro istruzioni ci aiutano a sviluppare tranquillità e stabilità di mente e di cuore e [ci insegnano] l’importanza di benevolenza distaccata, buona volontà e gentilezza verso gli altri. Ci viene insegnato cosa sia vera devozione: amore del sacro Sé all’interno e all’esterno. La devozione apre il cuore. La devozione ci aiuta a vedere che questo mondo di apparenze è molto di più. La devozione ci inizia al mondo del Sé. La devozione è un percorso di verità e semplicità. Una mente devota, un cuore devoto sono uno splendido regalo per tutti. Anche se [coltivarla] non è per tutti, la devozione può davvero andare a vantaggio di tutti, a prescindere dalla tradizione che si sceglie – o meno – di seguire.

I ricercatori più sinceri necessitano di sostegno per riuscire a restare immersi nelle pratiche e a sviluppare l’obiettività del vero studio del sé. Lo yoga e la meditazione sui mahavakya (raccoglimento sulla natura della Realtà) portano a indagare la natura della mente. Ma lo studio della mente è un cammino di purificazione e perfezionamento di mente ed emozioni, per cui è intrinsecamente pieno di ostacoli. La scoperta del Sé è difficile. Richiede osservazione obiettiva e capacità di resistere all’istinto naturale di difendere le proprie debolezze e sofferenze. Lo studio del sé ti chiede non solo di osservare ma di eliminare ciò che non sei. Non è una cosa facile trovarsi faccia a faccia con chi pensi di essere, vedere le tue carenze e desiderare di cambiare. Occorrono struttura e disciplina, distacco, discernimento e devozione. Dobbiamo allargare la nostra prospettiva e integrare la realtà del nostro sé nella nostra vita. Senza dubbio saremo aiutati dalla grazia, ma anche dalla comunione con altri che hanno già percorso qualche passo più di noi. Occorre un’esperienza diretta per comprendere che potrai sperimentare la pura felicità solo eliminando ciò che non sei. Il risveglio si produce quando ti lasci cadere dal livello del collo (protezione del sé) per ritrovarti a vagare nel cuore.

Smantellare i tuoi condizionamenti

I Siddha ci dicono che trovare la completezza nella vita è l’obiettivo di questa nascita. Ci insegnano a non limitarci a ricercare l’elevazione delle pratiche spirituali, ma di utilizzarle per portare alla luce ciò che resiste nel nostro profondo. Quando raggiungiamo stati elevati, dobbiamo invitare e permettere di innalzarsi nella nostra consapevolezza a ciò che resiste alla trasformazione. La Libertà ultima non si raggiunge nei più elevati stati di samadhi, ma attraverso la consapevolezza e la conseguente eliminazione dei limiti derivanti dall’identificazione dell’ego con egoismo, avversione, inibizione, depressione, attaccamento e paura. Spesso i ricercatori si accontentano di quanto sperimentano nel samadhi e quindi si fermano a quello stadio. Invece di cercare di trasformare la natura negativa dentro di loro, preferiscono giustificarsi e trovare scuse, o incolpare gli altri. Per cui, insieme alla luce, [anche] elementi oscuri continuano a cercare di manifestarsi e a comparire nell’ambito della loro vita. La grazia e la corretta comunione [con altri ricercatori] possono fare luce su ciò che è necessario eliminare e anche aiutarci a liberarcene.

La forza di attrazione di apatia e distrazione

Il progresso sarà sempre frenato da abitudini di apatia e distrazione. È necessario uno sforzo costante per disciplinare il corpo e ancor più per disciplinare la mente e le emozioni. Generalmente la mente umana è molto instabile e spesso affaticata. Abbandonata a se stessa, la mente perde interesse alla disciplina e all’intensità richieste dalle pratiche yoghiche. L’entusiasmo per la trasformazione svanisce non appena qualcosa nel mondo esteriore suscita maggior interesse nella mente. In genere, la mente è più pronta a incolpare le tecniche o il professore di essere sbagliati, che non a osservare se stessa o semplicemente restare stabile e continuare a praticare.

Costanza nella pratica

Il corso di Grazia è semplicemente un mezzo per offrire sostegno alla nostra comunità di praticanti di yoga affinché possono essere costanti nella loro pratica e consacrati alla scoperta del sé. Avendo a disposizione una meravigliosa pratica quintuplice di yoga, con grazia e sincerità queste lezioni mensili possono anche diventare un efficace guida allo studio del sé. Sarai in grado di marcare un progresso. Il progresso si sperimenta attraverso una sensazione crescente di calma rispetto alle delusioni e ai successi; quando il giudizio è sostituito da una crescente accettazione, da pace interiore e tranquillità rispetto a ciò che è; e quando sperimenti armonia e allineamento di corpo, mente e vita. Il progresso è quando ti trovi in modo naturale a occuparti con sollecitudine amorevole del tuo sé superiore e del sé superiore degli altri.

Questo è un piccolo assaggio delle lezioni del corso della Grazia. Le lezioni sono volte a essere il tuo compagno di viaggio per un po’. Sono volte a stimolare e incoraggiare. Le lezioni sono concepite per aiutarti a individuare la falsità e integrare la verità nella tua personalità. Perché constaterai che spesso, quando metti alla prova le tue abitudini inveterate e l’istinto, sono le tue debolezze ad amplificarsi. Un momento di confusione ne ingenera un altro, poi un altro pensiero disorientante continua sulla stessa linea. È solo attraverso la consapevolezza e grazie a una volontà tenace di compiere sforzi, che puoi gradualmente dissolvere e trasformare i condizionamenti negativi.

Mi piacerebbe regalarti la prima lezione. Basta che tu mi scriva per richiederla. Poi prenditi almeno un mese di tempo per studiare la lezione e praticare ciò che ti viene proposto. Scrivimi ancora se desideri continuare e sottoponimi i tuoi dubbi, domande e intuizioni personali. Sarò felice di risponderti e di mandarti la lezione mensile successiva. Se troverai utili queste due lezioni, forse vorrai iscriverti al corso.