Kriya Yoga di Babaji e dei Siddha: una forma classica di Yoga

La tradizione del Kriya Yoga di Babaji è una forma classica di Yoga. Proviene direttamente dall’antica tradizione Kriya del sud dell’India, da maestri perfezionati di Siva Yoga noti come I 18 Siddha. Il Kriya Yoga di Babaji ha comunque radici anche fra i Siddha dell’Himalaya, in quanto le tecniche possono ricondursi a Maha Siddha Kriya Babaji, il leggendario Satguru di cui scrive Pramahansa Yogananda nel suo capolavoro Autobiografia di uno Yogi. Il numero di Siddha dell’India del sud (18) può essere visto semplicemente come simbolo degli insegnamenti o dei 18 stati mistici di coscienza. Il libro Lo Yoga dei 18 Siddha: un’antologia (2004) ci fa intravedere gli insegnamenti dei 18 saggi in versi e rivela alcuni dettagli dei primi anni di vita di due grandi Siddha, Agastyar e Boganathar, considerati i primi guru di Kriya Babaji. (vedi Babaji e la tradizione dei 18 siddha)

Tre libri sugli insegnamenti del Kriya Yoga sono stati dettati da Siddha Babaji al discepolo V.T. Neelakantan e sono stati ristampati e pubblicati con il titolo: La Voce di Babaji: trilogia sul Kriya Yoga. Questi scritti, uniti a un ulteriore libro Man, Life, Death and after (1954) rivelano i primi anni di una nuova missione avviata da Babaji con i discepoli Neelakantan e Ramaiah.

Babaji insegnò a Yogi Ramaiah una sintesi di quanto appreso dai suoi guru in un sistema progressivo di tecniche, 144 kriyas, che indicano come Kriya Yoga di Babaji. Vi è una sorta di autorità e autenticità in queste tecniche, un senso di sacralità, perfezione e purezza, che le rendono “intoccate da mano umana”.

Il Kriya Yoga di Babaji è un sistema completo di 144 tecniche che portano consapevolezza e conducono alla realizzazione di Sè. E’ un sistema di Raja Yoga (yoga regale) basato sul controllo del prana (forza vitale) per purificare mente e emozioni. Si tratta di un sistema a cinque livelli:

  • Kriya Hatha Yoga: posture fisiche per il rilassamento e la stabilità.
  • Kriya Kundalini Pranayama: tecniche respiratorie per risvegliare e canalizzare il proprio potere potenziale attraverso i chakras, o centri energetici.
  • Kriya Dhyana Yoga: l’arte scientifica del controllo della mente attraverso varie tecniche di concentrazione e meditazione che purificano il subconscio e sviluppano i sensi interiori e il potere di visualizzare e realizzare ciò che si cerca nella vita.
  • Kriya Mantra Yoga: La silenziosa ripetizione mentale di suoni particolari che risveglia l’intelletto a stati di coscienza più elevati e all’intelligenza creativa e purifica il subconscio dalle sue abitudini (samskaras)
  • Kriya Bhakti Yoga: L’educazione all’amore divino e l’aspirazione spitituale per la Verità, il Bene e la Bellezza, la resa della coscienza soggiogata dall’ego al proprio Sè Superiore. Quando l’anima vuole sinceramente liberarsi da attrazioni e repulsioni dell’ego, la Grazia risponde come esperienza spirituale.

 

Oltre a questi 5 Yoga, sia il Raja Yoga che il Babaji Kriya Yoga indicano altri passi necessari: yamas, niyamas, pratyahara e samadhi.

Gli Yama possono essre definiti come restrizioni o pratiche etiche di non violenza, verità, onestà, controllo dei sensi, non essere avidi.
I Niyama sono i principi di comportamento o auto disciplina e consistono nell’osservanza di appagamento (santosha) purezza (saucha), studio di sè (svadhyaya), pratica intensa (tapas) e resa al Supremo (Ishvara Pranidhana). Questi sono principi di vita necessari per instaurare la pratica yogica nella propria vita.
Pratyahara è il ritrarsi della coscienza dai sensi, dalle sensazioni di suono, cista, tatto, sapore e odore. E’ il ritrarsi delle impressioni dei sensi che limitano la mente. E’ la capacità di non essere disturbati da rumore e dalla confusione nel vostro ambiente cosicchè possiate meditare. Include la rinuncia ai cibi sbagliati e alle relazioni sbagliate nella vita. Pratyahara viene naturalmente in tutti i cinque Kriya Yogas.
Samadhi, lo stato di coscienza o cognitivo privo di respiro, è la meditazione più profonda in cui sie è assorbiti dall’oggetto della propria coscienza. Sebbene esistano vari stadi di Samadhi, fondamentalmente si diventa “coscienti di Ciò che è cosciente”. C’è diretta percezione della realtà definitiva. Può avvenire a seguito di una intensa pratica di meditazione. Il Kriya Yoga allena a specifiche tecniche di Samadhi.